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giugno 13, 2013

Albicocche al moscato, panna e pistacchi.

albicocche al moscato
Ricetta per persone n.
4

Ingredienti:
1 kg di albicocche
20 cl di sciroppo di zucchero di canna
30 cl di moscato
1 cucchiaino di succo di limone
60 g di panna densa
50 g di pistacchi sgusciati
1 pezzetto di stecca di cannella
noce moscata
zucchero a velo


Preparazione: 20’ + 1 ora in frigo + 25’ di cottura.

  • In una casseruola versate il moscato, immergetevi le albicocche.
  • Aggiungete lo sciroppo, la cannella, un pizzico di noce moscata grattugiata.
  • Ponete sul fuoco, portate a bollore e lasciate sobbollire per circa quindici minuti in modo che le albicocche siano ben cotte, ma non si disfino.
  • Ritirate le albicocche con la paletta forata, sgocciolatele, fatele raffreddare e trasferitele in frigorifero per un’ora.
  • Continuate a far sobbollire lo sciroppo fino a quando prende una consistenza liquorosa.
  • Filtratelo e tenetelo al freddo fino al momento dell’uso.
  • Mescolate la panna con il succo di limone e lo zucchero a velo.
  • Velate con lo sciroppo il fondo dei piatti, sopra distribuitevi le albicocche e ricoprite ognuna con un cucchiaio di panna.
  • Cospargetele di pistacchi e servitele fredde.
Quanto nutre una porzione: 472 calorie

Vino consigliato: Moscato d’Asti.
 
Moscato_d'Asti
Da notare che Asti spumante e Moscato d'Asti, pur facendo parte della medesima DOCG ed essendo ambedue espressioni di Moscato bianco, sono due vini diversi: il primo è uno spumante, il secondo non è uno spumante. Spesso sono confusi dal consumatore nonché, cosa più grave, dai ristoratori.
In effetti il Moscato d'Asti, non subendo la presa di spuma, è caratterizzato talvolta da una lieve frizzantezza naturale (si dice che è "vivace") oppure è tranquillo. Il disciplinare prevede entrambe le possibilità.
La zona di produzione del vino "Asti spumante" e "Moscato d'Asti" è compresa nei territori di 52 Comuni delle province di Asti, Cuneo e Alessandria.
Prodotto quasi esclusivamente da aziende di dimensioni medio piccole o da cantine cooperative che trasformano solamente le uve dei propri vigneti, il Moscato d'Asti ha raggiunto livelli qualitativi straordinari grazie alla diffusione della moderna tecnologia enologica, in particolare quella del freddo, che ha consentito di mantenere nel vino gli aromi ed i sapori del frutto e, nello stesso tempo, di stabilizzare il prodotto permettendone la conservazione ed il trasporto.
Storia, tradizione, dedizione imprenditorialità geniale, applicazione e ricerca continua lo mantengono prezioso esaltandone le peculiari caratteristiche.
La denominazione di origine controllata e garantita "Asti" (unico disciplinare) è riservata a due vini:
a) il vino spumante ("Asti" o "Asti spumante");
b) il vino bianco non spumante ("Moscato d'Asti").
Il Consorzio dell'Asti tutela anche il Moscato d'Asti che, pertanto, è sottoposto agli stessi controlli da sempre messi in atto sull'Asti Spumante. Con la D.O.C.G., inoltre, molte aziende vitivinicole dirette produttrici si sono iscritte al Consorzio che ha costituito al suo interno suo interno il Consiglio del Moscato d'Asti al fine di tutelare il prodotto dalle imitazioni e per far crescere il livello qualitativo e valorizzare l'immagine, peraltro già alta, del prodotto.

 
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